La storia di una quasi tutto

e quasi niente...


lunedì 13 ottobre 2014

mai fidarsi delle apparenze

Parlo del blog.
 I colori pastello, allegri, romantici, solo per il layout del blog e per gli allestimenti del mio matrimonio. Per il resto l'umore è uggioso come lo scenario invernale fuori dalla finestra.
Ho le mie solite tre bottiglie di tisana (i kg da perdere, comunque, sono scesi a 7! ndr) a farmi compagnia in questo ufficio che puzza di aglio per colpa di un nuovo collega che vive di aglio e amore -garlic rules- e non ci sono oust o deodoranti che lo vincano, forse un peeling chimico, ma forse.
Divago.
Come sempre.
Sono la peggiore divagatrice e procrastrinatrice dell'intero universo e anche di quelli paralleli.
E sono melodrammatica e come dice FuturoMarito sono un amplificatore di emozioni.
Ecco perchè il blog.
Perchè un po di queste emozioni devo contenerle e non ci stanno più tutte nella mia testa.
E non ne posso parlare perchè no. Perchè qualcuno non capirebbe e tra quelli che potrebbero capire c'è chi non vuole ascoltare e chi si merita di sentirmi parlare d'altro.

Io che ho studiato lettere e che delle parole ho fatto una professione -ed una missione- io inizierò il primo post di questo mio (nuovo) blog con dei numeri:
-numero bello: 05-09-2015. FuturoMarito diventerà Marito e vissero tutti felici e contenti
-numero brutto: 19-05-2014.
Lo scrivo una volta e poi basta. Che i tasti scottano e le lascrime spingono per uscire.
Il giorno del numero brutto ho perso il mio bambino. Lo volevamo.
Ci abbiamo provato da agosto 2013 a febbraio 2014. Il 1° aprile 2014 lo scherzo: positivo.
Prima di allora ci sono stati tentativi ad cazzum, Clomid, monitoraggi follicolari, un'isterosalpingografia ed uno svenimento per il dolore (e la privazione da cibo).
Dopo ci sono state 13 settimane di nausea e vomito e preghiere.
Che siamo entrambe portatori sani di quella cosa li, lo sapevamo.
Che c'erano 3 possibilità su 4 che andasse bene, anche. Ed è andata male. 1 su 4 e l'abbiamo preso noi. Quel fottutissimo 25%.
Forse un giorno ve lo racconterò, cosa significa entrare un una stanza con troppi medici (troppi medici, non ne servono tanti, per dare una buona notizia) e sapere già che quella sensazione brutta ormai è più di una sensazione e poi sentire solo la parola "purtroppo" e basta, poi solo ronzio nelle orecchie e lacrime. E FuturoMarito che ti trascina lungo il corridoio, verso l'uscita: andiamo via di qui, andiamo via di qui...
ed appena fuori piange e non l'hai mai visto piangere e per tanto che piangi e piangete e "non passerà mai, ma insieme ce la faremo".
Un giorno ve lo racconterò. Vi racconterò la disperazione di scegliere di abortire un figlio che non potrebbe vivere.
Vi racconterò lo strazio di un ospedale pubblico di una grande città dove sei solo il letto 17 e accanto a te quindicenni, prostitute e donne disperate.
Un giorno ve lo racconterò.; un giorno, ma non oggi.
Oggi devo raccontare lo sforzo sovrumano che serve per ripartire e riprovare e ricercare.
Anche quando la ferita è ancora aperta e anche quando a pensarci scendono ancora le lacrime e anche quando è più difficile del previsto.
Resti incinta e pensi che potrai farlo ancora, quando vorrai.
Pensi che quando tutto sarà finito ci riproverete e questa volta andrà bene, ci sono sempre 3 possibilità su 4 ed è statistica, prima o poi andrà bene.
Così riprendi i monitoraggi:
-luglio: ciclo anovulatorio
-agosto: rilassatevi e provate
-settembre: forse non ovulerà, signora, torni lunedì. Lunedì
-ottobre: sa cosa? lei risponde troppo bene al Clomid signora, così bene che i suoi cazzo di follicoli (1 eh, 2 se siamo fortunati...) diventano talmente grandi che poi sticazzi, ovvio che non scoppiano.

13 ottobre 2014. Sono le 9 del mattino e il DR.G, che è favoloso, così mi dice che vuole consultarsi con il medico della PMA: "Così capisco se dobbiamo integrare il clomid o cambiare del tutto terapia...perchè anche se è andata male, una gravidanza c'è stata, forse stiamo percorrendo la strada sbagliata... "

Ed intanto che DR.G pensa, valuta, decide... io so che anche questo mese è volato e noi non ci proveremo e non posso fare a meno di tirare un sospiro di sollievo.
Perchè il trentunesimo giorno è una tortura. E forse mi serve tirare il fiato, ma non voglio perdere tempo.
Perchè essere stati sfortunati una volta non ci mette al riparo dall'incapparci di nuovo, in quel 25%, quella sentenza di morte e di fine di tutto.
Ed io vorrei tanto riuscirci e tanto vorrei fermare la giostra e scappare in mezzo ai campi e rannicchiarmi piccola piccola sotto un albero ed avere ancora 16 anni e la mamma che ti protegge da tutto.

PMA.
sono solo tre lettere.
Possono fare tanta paura, tre misere lettere?
Si. Si, se  a tre semplici lettere aggiungi dei numeri: 25%. Con i numeri il risultato cambia e le gambe iniziano a tremare ed i giorni sul calendario a correre troppo veloci.

E forse dovrei tirare il frenamano e concentrarmi sulle peonie color pastello e le candele che vorrei per il mio matrimonio e perdere questi 7 kg che mi separano dall'abito bianco dei miei sogni...

Forse ho fatto bene ad aprire questo blog.
Forse domani non la penserò più così, ma oggi mi sembra una buona idea.